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mercoledì 10 febbraio 2010

museo di Storia Naturale del Mediterraneo, Livorno

Qualche settimana fa con mia mamma ci siamo finalmente decise a visitare il museo di Storia Naturale del Mediterraneo, un museo che avevo visitato da piccolissima, prima del restauro e dell’ampliamento con nuove sale e nuove collezioni.
Soprattutto volevo vedere lo scheletro della balena Annie, una balenottera comune che nel 1990 si spiaggiò sulle coste livornesi.

Il museo è ospitato a villa Henderson, che dopo il restauro è diventata davvero bella e particolare, per il connubio tra architettura tradizionale e moderna. L’edificio principale, quello della villa ottocentesca, è affiancato da una nuova struttura in acciaio e vetro; dietro alla villa c’è un piccolo orto botanico e altri due padiglioni, quello degli invertebrati e la serra in vetro e acciaio che ospita mostre temporanee. Ma la struttura più notevole è sicuramente la sala del mare, di cui vi parlerò più avanti.

Abbiamo seguito il percorso che ci ha consigliato l’addetta al museo, cominciando dall’edificio principale, e dalla sala dedicata alla preistoria dell’uomo. Una sala abbastanza interessante, che espone alcuni reperti di manufatti in pietra e argilla e fossili di vario tipo, ritrovati nel territorio livornese, e parecchie riproduzioni di ritrovamenti archeologici ben più importanti come la grotta di Lescaux.Poi abbiamo proseguito con la sala dedicata alla geologia, soprattutto dell’area livornese, con numerosi minerali, cristalli, geodi, e una curiosa vetrina con minerali fosforescenti. Queste due sezioni le ho trovate interessanti si, ma non troppo…
La sezione successiva, al primo piano è dedicata al volo in natura, e mi pare specificatamente pensata per i ragazzi. Contiene alcune riproduzioni giganti di insetti e uccelli, e vetrine con animali imbalsamati (insetti, farfalle, pipistrelli). Carino l’excursus sui semi di alcune specie che utilizzano strategie di volo per propagarsi.

la mia mamma e una libellula gigante nella sala dedicata al volo in natura

Quindi siamo uscite in giardino e ci siamo dedicate alla serra delle esposizioni temporanee, che ci è piaciuta molto, sia per l’ambiente luminoso e piacevole che per l’esposizione che c’era in quel momento, dedicata all’antico Portus Pisanus, ovvero l’insediamento romano che si trovava dove adesso c’è Livorno. Erano esposte numerose anfore e altri manufatti di argilla, alcuni molto curiosi perchè scarti della fornace dove erano rimaste impresse le impronte delle dita del vasaio o delle zampette di qualche animaletto di passaggio, o addirittura del sandalo di un soldato romano.
Numerosi pannelli spiegavano i reperti, la loro funzione e la vita e l’organizzazione del Portus Pisanus; davvero curioso e interessante l’approfondimento sul “garum”, una salsa di pesce tipica della zona, molto apprezzata all’epoca romana (tanto che veniva esportata in molte province), ma che in realtà mi pare una schifezza: un mix di interiora di pesce marcio, spezie e altra roba assai poco appetitosa, ma di cui sono state trovate tantissime tracce. Mia mamma poi ha simpaticamente proposto garum per cena :-D
la serra delle esposizioni temporanee

Siccome il tempo stringeva abbiamo saltato la sala dgli invertebrati (peccato, mi piacciono!) e siamo passate alla cosa che ci ispirava di più: la sala del mare.
Si tratta di una grande sala isolata dall’edificio principale, parzialmente interrata e con una copertura moderna e dalla forma sinuosa che ricorda il profilo di una balena che emerge dall’acqua. Ed infatti la sala contiene proprio balene all’interno. Il grande spazio interno è illuminato da luci soffuse molto suggestive, e al centro sono esposti due enormi scheletri, uno di capodoglio ed uno della enorme e mitica balenottera Annie. Mitica per me, perché quando si spiaggiò vicino a Livorno io avevo 10 anni, e mio nonno mi portò a vedere lo spettacolo della balena appena morta (probabilmente di malattia perché era messa piuttosto male).
Inoltre sono presenti alcuni diorami di ecosistemi marini (carini e ben fatti ma poco interessanti) e sono esposti altri scheletri di cetacei nelle vetrine disposte sulle pareti, e due “dolio”, enormi orci di terracotta che i romani interravano, per la conservazione di alimenti e liquidi, ritrovati nel mare davanti a Livorno dai sommozzatori dei pompieri.

la sala del mare dall'esterno

La visita ci è piaciuta tanto, sia a me che a mia mamma, soprattutto la sala del mare, spettacolare per l’architettura e per gli scheletri enormi, ma anche la mostra sul Portus Pisanus era notevole.

3 commenti:

Francesco Balestri ha detto...

LA bellissima villa! Sono stato qualcosa come 5 volte in quel museo, davvero spettacolare.
Da evitare però nei mesi estivi!

MariBio ha detto...

Interessante...povera Annie!
Ciaoooo.

Titti ha detto...

e' molto interessante... sara' stata una giornata rilassante per te...

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